Ricostruzione, l’Osservatorio incontra Crimi e Farabollini

Sollecitato un cambio di passo nella ricostruzione e messe in evidenza le criticità da risolvere.

Legambiente e Fillea hanno incontrato separatamente il Sottosegretario alla presidenza del consiglio Vito Crimi, delegato dal Governo a tutte le aree colpite dal terremoto, ed il Commissario straordinario per le aree del centro Italia Piero Farabollini. Si è svolto in un clima positivo il confronto con i due referenti, politico e tecnico, a cui il Governo ha affidato la responsabilità di curare la ricostruzione.

Come Osservatorio abbiamo sollecitato un cambio di passo nella ricostruzione, facendo presente le criticità che andrebbero risolte ben evidenziate dai periodici report che l’Osservatorio ha prodotto finora. In estrema sintesi: garantire personale sufficiente e qualificato, soprattutto per i Comuni, per gestire l’aumento della presentazione delle pratiche da parte dei cittadini; redigere velocemente delle Linee Guida sulle varie tematiche procedurali e progettuali, coerenti e chiare, vista la quantità di norme che si sono susseguite negli oltre due anni per semplificare il lavoro dei professionisti, degli enti locali, dello stesso Ufficio regionale Ricostruzione; la gestione, recupero e riutilizzo delle macerie non solo pubbliche ma anche private. Abbiamo voluto sottolineare quanto la invocata, e necessaria, “semplificazione” non deve avvenire a scapito della sicurezza, della qualità, della legalità.  I problemi riscontrati nelle SAE, costruite in emergenza, sia sul versante del lavoro irregolare che sulla qualità delle costruzioni, dimostrano la stretta connessione tra qualità e sicurezza del lavoro e qualità del costruito. Organizzare i controlli, utilizzare i tempi necessari per fare bene le cose, nella legalità e trasparenza, non possono essere etichettati come “burocrazia”. Anzi, fanno risparmiare tempo e garantiscono tempi di realizzazione certi.

Il sottosegretario Crimi ha riferito che non intendono stravolgere la normativa ma ritengono di operare per una diminuzione dei tempi attualmente previsti per le autorizzazioni necessari alla ricostruzione sia pubblica che privata e per delegare ai Comuni la possibilità di fare in proprio le gare per opere pubbliche di minore dimensione. Hanno mostrato interesse per le proposte dell’Osservatorio circa una gestione innovativa delle macerie.

Un altro argomento di confronto è stato l’impegno per fornire il nostro paese di un testo Unico delle emergenze, che faccia tesoro dell’esperienza, per evitare che per ogni disastro si ricominci ogni volta daccapo, secondo il Governo di turno, nel definire le regole da applicare e l’organizzazione a supporto della ricostruzione. E’ un argomento su cui il Governo si è mostrato interessato e sembra che voglia affrontarlo. Ci auguriamo che il confronto continui e che si voglia e si sappia utilizzare al meglio le disponibilità e il contributo che la società civile può dare nell’immane sforzo della ricostruzione.

di Maria Maranò