“No al condono edilizio nelle zone terremotate. Per far decollare davvero la ricostruzione, oggi in forte ritardo, nelle aree colpite dal sisma del 2016, e aiutare i terremotati, non servono soluzioni di questo tipo, bensì interventi che mettano al centro la trasparenza, l’innovazione, la qualità del lavoro e la partecipazione dei cittadini”.
A chiederlo e ribadirlo sono Legambiente e Fillea Cgil con una lettera inviata ai senatori e per conoscenza al Commissario Straordinario On. Paola De Micheli, per ribadire con forza la necessità di non riaprire i termini di condono e di puntare invece su una ricostruzione di qualità e ambientalmente sostenibile, nel rispetto della legalità, di adeguati controlli sulla sicurezza e di prevenzione per evitare, in particolare, possibili infiltrazioni criminali e mafiose negli appalti e nei subappalti.
Nella missiva l’associazione ambientalista e il sindacato dei lavoratori delle costruzioni presentano anche una serie di proposte utili per riavviare la ricostruzione pubblica e privata, che a distanza di due anni, fatica a decollare. Ritardi imputabili, secondo il Commissario De Micheli e alcuni esponenti politici, agli abusi edilizi che necessiterebbero di una sanatoria per far ripartire la ricostruzione.
Le proposte di Legambiente-FilleaCgil per riavviare la ricostruzione