Appennino bike tour 2021, ecco le tappe nelle regioni colpite dal sisma

Appennino bike tour, il giro dell’Italia che non ti aspetti, ha attraversato le regioni colpite dal sisma per promuovere  il turismo sostenibile tra le azioni fondamentali per la rinascita di questi territori. 

Appennino bike tour, la più grande pedalata ecologica d’Italia organizzata da Legambiente e ViviAppennino,  dal 16 luglio all’8 agosto 2021 ha percorso duemilaseicento chilometri , dalla Liguria alla Sicilia, lungo la ciclovia dell’Appennino, la più lunga d’italia, attraversando le aree colpite dal terremoto.

Il 25 luglio Appennino bike tour ha fatto tappa a Cerreto di Spoleto (PG) per poi raggiungere nel pomeriggio Arquata del Tronto (AP). Il 26 luglio il team dei ciclisti è arrivato  ad Amatrice (RI) per poi spostarsi nel pomeriggio a San Demetrio ne’ Vestini (AQ).  Nelle quattro tappe sono stati organizzati vari appuntamenti per incontrare la popolazione e proporre il turismo sostenibile tra le attività per far rinascere le aree colpite.

In ognuna delle 44 tappe di Appennino Bike Tour sono state inaugurate le postazioni di sosta e ciclo-officina con colonnine di ricarica per le e-bike, rendendo così il percorso ciclabile completamente attrezzato per i cicloturisti.

Inoltre, durante le soste è stato  presentato il Patto per il clima per l’Appennino, un impegno che Legambiente e ViviAppennino chiederanno ai sindaci locali di sottoscrivere per creare una rete di comuni della ciclovia dell’Appennino attiva contro le emissioni di gas climalteranti.

L’infrastruttura di questa lunga ciclovia è un esempio concreto di cosa voglia dire transizione ecologica: un modo per valorizzare le aree interne e i piccoli borghi italiani con il turismo e la mobilità sostenibile. Il tracciato della ciclovia promuoverà l’intero sistema territoriale attraversato, creando lavoro e occupazione per le attività già presenti lungo il percorso e un’opportunità per l’insediamento di nuove imprese, anche giovanili. Inoltre, la manutenzione e l’utilizzo di strade secondarie già esistenti e sottoutilizzate sarà un modo per dare una risposta immediata e a consumo di suolo zero alla domanda di cicloturismo che sta letteralmente esplodendo nel nostro Paese.