Il patrimonio culturale diffuso e fruito quotidianamente dalle popolazioni colpite dal sisma è stato purtroppo compromesso.
Il valore di coesione sociale, culturale e identitario di tale patrimonio è confermato dall’entusiasmo con cui i cittadini accolgono grandi e piccoli beni culturali sottratti alle macerie, recuperati e messi in sicurezza. Un patrimonio comune che può sostenere il sentimento di coesione di cui ha bisogno una comunità per non rischiare di disgregarsi.
Le opere d’arte recuperate devono quindi rimanere nei territori di appartenenza organizzando una gestione innovativa, rendendole fruibili in depositi che possono diventare veri e propri laboratori e spazi multifunzionali per mostre ed eventi, aperti alle scuole, alla popolazione, ai restauratori, alle università, capaci di creare occupazione e flussi turistici.