#OPEREPRIORITARIE

La ricostruzione post terremoto è tra le le emergenze nazionali individuate da Legambiente nel dossier #OPEREPRIRITARIE PER IL GREEN NEW DEAL. 

170 opere pubbliche, 11 emergenze nazionali:
ecco le priorità del Paese selezionate da Legambiente in base alle necessità reali dei cittadini e dei territori.
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Il terremoto nel 2009 a l’Aquila, e in altri 56 comuni, continua a essere una ferita aperta. I cantieri della ricostruzione privata sono presenti a macchia di leopardo mentre quella pubblica è al palo.
Nessuna delle scuole a L’Aquila è tornata agibile né sono stati programmati spazi sociali per facilitare la rinascita della comunità, mentre la vita dei suoi abitanti scorre nell’attesa.

La temuta rassegnazione sta prendendo piedi nei territori del centro Italia colpiti dagli eventi sismici del 2016-2017. A distanza di oltre tre anni dal sisma si continua a prorogare lo stato di emergenza, la macchina della ricostruzione cammina troppo lentamente, procede a singhiozzi e, soprattutto, c’è ancora troppa confusione nonostante si siano succeduti quattro governi di colori diversi e prodotto numerosi e spesso contraddittori interventi normativi. Non c’è ancora una base chiara e solida, fatta di volontà politica, di norme chiare, di certezza di finanziamenti, di collaborazione istituzionale, di visione sullo sviluppo futuro di quelle aree appenniniche.

Nel frattempo quei territori continuano a spopolarsi. Quanto al terremoto che ha colpito l’isola di Ischia nel 2017, il famigerato e combattuto articolo 25 “Definizione delle procedure di condono” decreto-legge 109 del 22 settembre 2018, convertito con modificazioni dalla Legge 130 del 16 novembre 2018 ha previsto che entro sei mesi (ossia entro il 16 maggio 2019) fossero definite le istanze di condono ancora pendenti. I sei mesi sono passati abbondantemente ma non è dato sapere se, quali e quante pratiche di condono siano state definite.