Le proposte dell’Osservatorio per il riutilizzo delle macerie

Il decreto legge n. 8 del 9 febbraio 2017, convertito in Legge n. 45 del 7 aprile 2017, dispone che siano le Regioni ad occuparsi della gestione delle macerie e che entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge (entro il 10 giugno 2017) debbono approvare il Piano regionale della gestione delle macerie e dei rifiuti.

Sono oramai accessibili sistemi e tecnologie per introdurre nei Piani Regionali scelte orientate all’innovazione ambientale e produttive, che aumenterebbero l’occupazione e stimolerebbero la ricerca. Si tratta di orientare la domanda di materiale di riciclo nella ricostruzione (riutilizzo di riempitivi, laterizi, mattoni ad impasto misto, ecc.) con specifici regolamenti e di predisporre l’offerta utilizzando bandi di gara che premino la separazione e il recupero degli inerti ai fini della ricostruzione.

Nei bandi di gara per l’aggiudicazione del servizio di trasporto e stoccaggio delle macerie pubbliche, ma soprattutto per quelle private, possono essere inserite alcune indicazioni:

  • Individuare un’area limitrofa o garantire una parte dell’area in affidamento per il conferimento delle macerie private, che sia lasciata libera e dedicata a laboratori (anche mobili) di riciclo e trasformazione delle macerie (su un deposito a medio conferimento, parliamo di almeno il 15/20% dell’area). Laboratori che dovranno frantumare e triturare gli inerti, miscelare e stoccare i prodotti finiti.
  • Individuare specifica area per il trattamento, cernita e separazione dei materiali pericolosi o da destinare ad altre filiere (legno, ferro, rame, ecc.);
  • Prevedere una comune piazzola di scarico macerie, carico dei materiali per la ricostruzione, prodotti a seguito di riciclo.

In alternativa, viste le condizioni orografiche e le difficoltà di individuare aree ampie: occorre comunque delimitare un’area (circa 1/3 rispetto a quella per laboratori fissi) ove realizzare struttura semovente (pressa semovente che riceve materiale selezionato, vagliato e miscelato, anche direttamente dal gestore della discarica), con predisposizione solo di nastri trasportatori e piazzola di scarico e stoccaggio materiali riciclati.

La Direttiva 2008/98/CE prevede che al 2020 si raggiunga un obiettivo pari al 70% del riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione. In Italia al 2016 non si ricicla più del 9%-10% dei rifiuti edili generati e l’impatto delle cave nei confronti del paesaggio è una delle questioni ambientali più importanti nel nostro Paese: 4752 cave operative e circa 15.000 cave abbandonate. La gestione delle macerie orientata al riutilizzo nelle aree colpite dal sisma può costituire un modello di innovazione positivo per tutto il Paese.

Approfondimenti

Rapporto Recycle

Rapporto Cave