La scuola non è uguale per tutti. Legambiente presenta Ecosistema Scuola 2018

 Il XIX Rapporto di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi evidenzia sempre maggiori differenze fra i territori. Al sud 3 scuole su 4 sono in area a rischio sismico. Rari i casi di necessaria attenzione e prevenzione.

Il patrimonio edilizio scolastico diffuso, al centro e nel settentrione è mediamente più controllato, sicuro e manutenuto di quello diffuso nel meridione e nelle isole.

Una situazione preoccupante dal punto di vista della sicurezza, perché ai minori controlli corrisponde una maggiore fragilità sismica del territorio.  Al sud 3 scuole su 4 sono in area a rischio sismico. In Sicilia la situazione peggiore: quasi il 98,4% delle scuole. Fa eccezione Cosenza che ha tutte le scuole con le certificazioni richieste.

Questi dati emergono della XIX edizione di Ecosistema Scuola di Legambiente, lo studio che fotografa la qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi nel Belpaese. Nel quadro generale presentato da Ecosistema Scuola 2018 , relativi all’anno 2017, su 5.725 edifici, di cui quasi la metà edificati prima degli anni ’70 (ovvero prima dell’entrata in vigore di importanti normative come la normativa antisismica e il collaudo statico) ben il 46,8% necessita di interventi urgenti di manutenzione.

Al sud, nonostante tre scuole su quattro siano in area rischio sismico, solo una scuola ogni quattro risulta costruita secondo criteri antisismici e non si pratica la necessaria prevenzione. La verifica di vulnerabilità sismica è stata eseguita solo dal 27,4% degli edifici del sud e dal 2,4% delle scuole delle Isole, mentre la percentuale sale al 50,9% al centro e 35,3% al nord. Le indagini diagnostiche dei solai hanno riguardato l’8,6% delle scuole del sud e delle isole, il 31,6% delle scuole del centro e il 25,2% degli istituti del nord. I certificati di agibilità, prevenzione incendi e porte antipanico sono abbastanza diffusi con percentuali però più basse soprattutto nelle isole.

Per sanare questa situazione e assicurare lo stesso grado di sicurezza agli alunni del Belpaese, occorre conoscere lo stato di salute degli edifici scolastici situati nelle aree a rischio sismico maggiore, così da programmare le priorità d’intervento e la messa in sicurezza delle scuole maggiormente esposte.

L’innovazione tecnologica e ambientale degli edifici scolastici spesso passa attraverso scelte più ampie, come un progetto di rigenerazione sociale, educativo e ambientale di un territorio o un quartiere, come narrano molte delle Storie di scuole sostenibili, i dieci casi virtuosi di edifici scolastici nuovi o riqualificati contenuti nel dossier di Legambiente. Esempi virtuosi e importanti esperienze che troviamo anche in Comuni che hanno scelto di investire in innovazione e sostenibilità con grandi risultati, a partire da Bolzano che con l’efficientamento energetico di tutti gli edifici scolastici ha ridotto del 50% i consumi energetici. Ma molti sono ancora i passi avanti da fare nel campo della sostenibilità energetica con l’85% circa delle scuole classificate nelle ultime tre classi energetiche (E, F, G) e solo poco più del 5% nelle prime tre classi, Dato tendenzialmente positivo, anche se comunque molto migliorabile, quello delle scuole che utilizzano fonti di energia rinnovabile che salgono al 18,2%, contro il 13,5% registrato nel 2012.

Ecco la versione integrale del dossier