Il contributo dell’Architetto Claudio Mecozzi
Nel complesso delle macerie provenienti dall’edificato storico (città, paesi, borghi, edifici isolati) possiamo stimare attorno al 60% il materiale riutilizzabile direttamente nella ricostruzione. Per il recupero di questi materiali è indispensabile un operazione di cernita da compiersi sul posto manualmente con semplici strumenti. Si dovranno riconoscere le diverse tipologie di materiali adatte alla costruzioni dei nuovi muri e solai:
1) pietre squadrate
2) modanature e cornici lapidee
3) pietre sbozzate
4) materiale laterizio integro (mattoni, pianelle, coppi, tegole, etc.)
5) travi e travicelli in legno in buono stato
I materiali da trasferire in altri siti per un corretto smaltimento e riciclo saranno:
1) cemento armato
2) materiali nocivi (amianto, etc)
3) materiali isolanti ed impermeabilizzanti
4) legname per combustione
5) arredi e suppellettili
Il cemento armato sarà frantumato da riutilizzarsi per sottofondi etc. e l’acciaio integralmente riciclabile. Dei materiali nocivi se ne occuperanno ditte specializzate che incaricate risponderanno ad ogni chiamata recandosi prontamente volta per volta in situ. I materiali nocivi costituiti quasi esclusivamente da manufatti di amianto quali canne fumarie, cassoni dell’acqua, e coperture sono facilmente individuabili e stimabili attorno all’1-2% del volume complessivo delle macerie. I materiali isolanti artificiali e quelli impermeabilizzanti non possono essere nocivi per legge. Il legname non riutilizzabile sarà opportunamente spezzato per uso combustibile. Il lavoro di cernita potrà esser fatto da squadre composte ciascuna da due (2) operai edili ma potrà essere utilizzata anche manovalanza inesperta previo addestramento ed esame (“corso” di due giorni). Le piccole imprese a partire da quelle locali hanno le adeguate caratteristiche allo svolgimento di tali mansioni e si potrà lavorare contemporaneamente in tutti i Comuni. I responsabili delle ditte organizzeranno il lavoro e sorveglieranno sulle squadre mentre i tecnici degli uffici di ricostruzione verificheranno mediate ispezioni la correttezza del lavoro. L’ordinato accatastamento dei materiali da riutilizzare ed il trasferimento di quelli non utilizzabili consentirà un recupero degli spazi stimabile attorno al 85% (100 mq attualmente occupati dalle macerie si ridurrà a 15 mq). La cernita manuale in situ consente il recupero di oggetti ed effetti personali qualora richiesto dai proprietari che potrebbero in questo modo assistere ai lavori di cernita. Da sempre nella storia delle costruzioni in muratura vi è il recupero dei materiali di demolizione. Oggi possiamo proporre il riuso dei materiali edili sulla scorta di un intenso lavoro di ricerca approfonditosi particolarmente negli ultimi venti anni e teso alla riscoperta della pratica costruttiva muraria abbandonata dal secondo dopoguerrra. Una ritrovata tecnologia muraria dunque che si integra omogeneamente con la muratura storica e che all’occorrenza non disdegna di essere aggiornata da moderne tecniche e materiali. Si tratta di sfruttare sapientemente gli importanti spessori murari per garantire l’adeguata antisismicità ed alte prestazioni energetiche.